L′ORTODONZIA
Per troppo tempo si è considerata l’ortodonzia un rimedio ad inestetismi. Oltre ad un raddrizzamento dei denti esteticamente apprezzabile, l’ortodonzia deve emendare la malaocclusione cioè il disallineamento dei denti presenti sulle arcate superiori ed inferiori della bocca, quello squilibrio anomalo tra mascella e mandibola che provoca una serie di disturbi, anche piuttosto seri, che riguardano non solo la bocca ma l’intero organismo, come problemi uditivi, mal di testa, dolori alla schiena, posture scorrette.
Eseguo ogni tipo di ortodonzia, mi sono formata con l’apprendimento della bioprogressiva di Ricketts che è una tecnica con l’arco segmentato. Si tratta di una tecnica che tende a guadagnare la buona occlusione partendo da un’indagine radiografica, la cefalometria, che vale a individuare e misurare il difetto occlusale al fine di emendarlo.
Il trattamento comporta l’applicazione di forze adeguate sul singolo elemento dentale in particolare sul medesimo elemento dentale si applicano due forze diverse una alla radice nell’osso interna, l’altra sulla corona all’esterno.
I primi insegnamenti mi sono stati impartiti, a partire dal 1993, dal professor Martina presso l’Università Federico II di Napoli e altrove quindi ho seguito i corsi del Dottor Mauro La Luce a Genova, Firenze e Milano e quelli del Professor Pierre Vion dell’Università di Nancy sempre a Genova.
Ho ulteriormente affinato la tecnica bioprogressiva segmentata frequentando, fra il 2003 ed il 2005, il corso, che prevedeva incontri due volte al mese, del Dottor Fiorelli, in Arezzo, che è fondato sull’applicazione della trigonometria rispetto ad ogni elemento dentale in modo tale da individuare la forza da applicare al singolo elemento dentale per guadagnare la buona occlusione.
Ho appreso l’ortodonzia, intercettiva pediatrica e funzionale, particolamente indicata per i bambini al di sotto (la prima) ed al di sopra (la seconda) dei sei anni che vale a scongiurare precoci problemi di fonazione, di respirazione, di succhiamento del pollice, frequentando svariati corso tenuti dal professor Molina, dal Professor Olivi e dal Professor Levrini, da ultimo ho partecipato ad un corso sulle nuove tecniche presso l’Università di Bari, tenuto dalla dottoressa Valentina Sanguigni.
ORTODONZIA DEI BAMBINI
L’ortodonzia dei bambini è definita intercettiva perchè “intercetta” ed affronta problematiche di tipo ortopedico e funzionale, prevede trattamenti intrapresi già in età precoce finalizzati a rimuovere i fattori responsabili delle malocclusioni dentarie.
Alcune terapie si possono realizzare solo nei bambini perchè le loro ossa non sono ancora completamente salde. 
Gli obiettivi sono molteplici:  
  • Prevenire problematiche dello sviluppo osseo
  • Modulare la crescita dei mascellari
  • Guidare l’eruzione dei denti permanenti
  • Evitare recidive in età adulta
Il trattamento può avere inizio tra i 5 e i 9 anni e crea i presupposti per uno sviluppo più armonico della bocca e di un eventuale trattamento ortodontico successivo più facile e veloce.
Questa fase di trattamento infatti rappresenta spesso un prerequisito senza il quale una eventuale “seconda fase di trattamento ortodontico” sarebbe estremamente più complessa o addirittura impossibile.
Una prima visita ortodontica quindi è indicata intorno ai 4/6 anni, e andrebbe inserita tra le visite di routine nei bambini in crescita.
Principali tipi di malaocclusione dentale
Palato stretto
Difetto scheletrico molto frequente, che si traduce in una carenza dello spazio necessario all’avanzare della permuta dentaria nell’arcata superiore.  
Morso incrociato (Cross bite)
Inversione del rapporto nella masticazione tra l’arcata superiore e quella inferiore.  
Morso aperto (anteriore o posteriore)
Scorretto contatto degli elementi dentari in generale dovuto all’interposizione della lingua, del ciuccio o del dito tra i denti.    
Morso profondo
Gli incisivi dell’arcata superiore coprono in modo eccessivo quelli dell’arcata inferiore. Questa malacclusione influisce negativamente non solo sulla corretta chiusura dei denti ma anche sulla postura e sull’aspetto estetico (rapporto naso-mento accorciato).    
Prognatismo
Mascella posizionata troppo avanti  rispetto alla mandibola. A ciò consegue un aumento della distanza fra gli incisivi superiori e quelli inferiori (overjet).  
III classe
Mascella posizionata troppo indietro  rispetto alla mandibola. Alla base di questa malocclusione spesso vi è una mandibola troppo sviluppata che incide sulla funzione masticatoria ed estetica.  Se, osservando, di profilo, il viso del vostro bambino, riconoscete qualcuno di questi aspetti, è importante fare una visita ortodontica per valutare la necessità di intervenire con una terapia intercettiva. Perchè cio che può essere corretto in età precoce attraverso una semplice terapia, spesso, in età adulta, può essere trattato solo attraverso l’utilizzo della chirurgia. 
Pratico l’ortodonzia per il tramite dei tradizionali attacchini oppure con l’applicazione delle mascherine invisibili e, comunque previa applicazione di attachement che sono dei punti di leva i quali garantiscono una misurazione della forza sul singolo elemento dentale secondo i principi appena sopra elaborati. I presidi ortodontici che applico valgono a scongiurare le ipotesi di bruxismo che è il fastidioso digrignamento dei denti, specie durante il sonno, che nei casi più lievi può essere evitato per il tramite di semplici apparecchi mobili.
ORTODONZIA NEGLI ADULTI
Pratico l’ortodonzia anche agli adulti per il tramite della c.d. Microchirurgia ortodontica che da la possibilità di rendere il trattamento ortodontico estremamente più rapido utilizzando la Piezochirurgia. Così procedo ad un rimodellamento osseo a livello della corticale dei mascellari (la zona più esterna del mascellare) in modo tale da rendere il trattamento ed i movimenti dei denti estremamente più veloci e ottenere i risultati desiderati. Il trattamento di un adulto presuppone infatti la capacità di valutare i movimenti dentari su una struttura ossea matura, a fine sviluppo scheletrico. E non solo, il paziente presenta spesso un ridotto supporto osseo a causa di una malattia paradontale o del naturale riassorbimento osseo che si verifica con l’avanzare dell’età.
La Piezochirurgia è una tecnica innovativa che sfrutta l’azione delle micro-vibrazioni ad ultrasuoni prodotte da una strumento ad altissima precisione, che agisce esclusivamente sui tessuti ossei preservando i tessuti molli,...
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